Tecnica incisoria il cui nome deriva dal latino aqua fortis = acido nitrico.
Consente di ottenere effetti cromatici che la avvicinano alle tecniche pittoriche classiche. Nel metodo di base una lastra di rame o zinco viene lavata, sgrassa, riscaldata e ricoperta di una vernice a base di cera e bitume, resistente agli acidi. Sulla vernice si esegue il disegno del soggetto, direttamente o per ricalco, utilizzando punte di acciaio che asportano la vernice lasciando scoperto il metallo sottostante. Si procede poi alla morsura: si immerge la lastra, proteggendo il retro con bitume, in acido nitrico o percloruro di ferro. Gli acidi attaccano il metallo nelle parti in cui non è protetto dalla vernice, in pratica quelle dove hanno agito le punte di acciaio per il disegno. Il tempo di immersione è variabile e dipende dalla profondità della corrosione che si vuole ottenere.
La lastra viene poi lavata e, al bisogno, sottoposta ad altre morsure e incisioni fino ad ottenere il disegno desiderato. La matrice viene poi inchiostrata e stampata secondo il metodo della calcografia. In questo modo l’inchiostratura si ha nelle parti incavate (acquaforte a incavo) della lastra.
Esiste anche la tecnica a rilievo, che consiste nell’inchiostrare le parti in rilievo lasciando pulite quelle incise. Questa tecnica, che secondo alcuni fu sperimentata anche da Leonardo, fu utilizzata alla fine del secolo XVIII da W. Blake.
Acquaforte
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