Nell’antichità gli A. erano coloro che esercitavano l’attività di scrittore o copista per conto di privati o del pubblico. Si trattava quindi di ”servi literati”, da non confondersi con lo scriba, che era uomo libero. Gli A. romani spesso lavoravano in officine scrittorie gestite da venditori di libri. Nel Medioevo le stesse funzioni furono svolte da Monaci. Il loro esercizio faceva spesso parte delle regole monastiche e si svolgeva in locali appositamente attrezzati del monastero. I monaci furono sostituiti dagli A. di mestiere, numerosi soprattutto in epoca rinascimentale. Lavoravano nei monasteri, presso librai, o nelle corti dell’epoca. Almeno venti erano al servizio di Federico di Montefeltro a Urbino. Nonostante il loro lavoro, non tutti avevano una cultura adeguata. Questo spiega gli errori e le differenze di lezione tra i vari testi manoscritti. La debolezza culturale di molti A. fu sentita soprattutto dagli Umanisti, al punto che alcuni di questi (ad esempio il Petrarca) preferirono trasformarsi essi stessi in A. piuttosto che affidare il lavoro di copiatura ad altri.
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