Martirologio

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Per i Greci e i Latini si indicava con questo termine una composizione relativa a qualche martire. Successivamente si intese per M. un elenco di martiri e santi, disposti giorno per giorno per tutto l’anno. Il giorno che rappresentano è in genere quello della morte. I primi martirologi cristiani corrispondevano in pratica ai vari calendari liturgici delle chiese locali. Solo dopo l’epoca di Costantino si inserirono nei numerosi elenchi locali i santi e monaci più illustri della chiesa e la citazione delle festività a loro dedicate. Nacque così un Martirologio universale, che deriva forse dalla fusione di M. romani, orientali ed africani. Risalirebbe al VI secolo, e fu attribuito falsamente a S. Girolamo (Martyrologium Hieronymianum). Nel secolo IX, invalso l’uso di aggiungere al crudo elenco anche notazioni storiche più o meno leggendario, fiorirono M. romanzeschi, quale quelli di Beda (VIII sec.), di Flor, di Adone. L’editio princeps del M. ufficiale è del 1583, e fu preceduta da una revisione di tutti i libri liturgici. La seconda edizione è dello stesso anno, ma solo la terza, del 1584, fu approvata da Gregorio XIII e imposta a tutta la chiesa cattolica.

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