Descrizione
Dumas Alessandro (padre)
I folli del Dottor Miraglia per Alessandro Dumas (Dalle presse di Parigi 6, 7, 8 giugno 1863). VERSIONE del Cav. C. de F. con Appendice. Estratto dagli Annali Frenopatici Italiani , 1864
S.l, Annali Frenopatici, 1864
In 8° (14,5 x 21,5); pagine 70, timbro ex-libris alla copertina. Biagio Gioacchino Miraglia, più noto come Biagio Miraglia (Cosenza, 21 agosto 1814 – Napoli, 14 marzo 1885), è stato uno psichiatra, poeta e patriota italiano; medico nell’ospedale psichiatrico di Aversa, primo titolare di un corso di clinica delle malattie mentali all’Università di Napoli, fondò la prima rivista italiana di psichiatria e attuò criteri innovativi nella terapia psichiatrica facendo ricorso fra l’altro alla musicoterapia e allo psicodramma. particolare egli raccomandò l’abbandono di mezzi coercitivi, avvalorando la teoria del non restraint mirabilmente enunciata dallo psichiatra inglese John Conolly, e sostenne con convinzione che l’occupazione, in generale, fosse un espediente utile alla cura dell’alienazione mentale. Le attività quali il cucito, la tessitura e l’artigianato avevano il fine non solo di promuovere i rapporti sociali tra i malati e tra il personale e i pazienti, ma soprattutto di porre in esercizio le facoltà mentali ritenute efficienti e produttive. Ogni malato doveva sentire di avere uno scopo ed apprendere così di essere parte integrante di una squadra. Introdusse a tale scopo il lavoro nel manicomio ricorrendo all’ergoterapia e a forme embrionali di musicoterapia e psicodramma. Numerosi spettacoli, messi in scena dagli stessi ammalati di Aversa, furono rappresentati al Teatro del Fondo di Napoli nel 1862 e nel 1863 suscitando l’interesse di Alexandre Dumas (padre) per l’ammirevole esito artistico. Sempre nel 1860 creò la rivista psichiatrica intitolata Annali Psichiatrici che, nel 1863, mutò la sua testata in Giornale del Reale Morotrofio di Aversa e della Società Frenopatica Italiana, associazione, questa, fondata da Miraglia il 2 giugno 1861 e fortemente osteggiata dal governo borbonico. Brossura editoriale con titoli entro cornice alla copertina. Minimi segni del tempo è copia buona.