Le Memorie Autobiografiche di Francesco Hermet

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Trieste, 1933

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Descrizione

Hermet Francesco,   de Szombathely Marino
Le Memorie Autobiografiche di Francesco Hermet, a cura di Marino de Szombathely
Trieste, Stabilimento Tipografico Mutilati, 1933
Opuscolo in 8° (17 x 24,5); pagine 53, (3), dedica  manoscritta e firmata alla prima bianca.  Francesco Hermet nacque a Vienna nel 1811 da una famiglia di origine armena che si era stabilita a Trieste nella seconda metà del XVIII secolo; studiò all’Accademia di Commercio e Nautica di Trieste, ma fin da giovane mostrò di prediligere il teatro, calcando le scene come dilettante già a 18 anni. La passione non fu passeggera: lo troviamo tra i fondatori della Società Filarmonico-Drammatica e nel 1831 attuario del “Teatro Grande” (oggi “Teatro Comunale Giuseppe Verdi”). Mecenate pieno di intraprendenza, nel 1845 fece erigere a proprie spese il teatro “Corti”, così chiamato dal nome dell’architetto che lo aveva progettato (il teatro oggi non esiste più) e fondò nel 1860 l’Istituto di Mutuo Soccorso per i commercianti, più tardi divenuto Società di Mutuo Provvedimento. Alla attività di benefattore Hermet unì un forte impegno politico, che lo vide vicino agli ideali del ceto medio filoliberale fin dal 1848-49, quando si impegnò come giornalista, attivo in fogli politici quali Il Costituzionale e La Frusta (da lui fondata) e propugnatore della Società dei Triestini: all’interno di questo sodalizio politico, sciolto di autorità nel 1850, Hermet fu in prima fila nella battaglia per il ristabilimento della “provincialità” di Trieste, assieme a Kandler ed a Felice Machlig. Brossura editoriale con titoli alla copertina. Minimi segni del tempo, è copia buona.