Descrizione
Urbano Lampredi
Lettera di Urbano Lampredi antico professore di letteratura sul merito della versione della Morte di Abele di Salomone Gesner eseguita da Felice Bisazza da Messina.
Messina, Tipografia Pappalardo, 1835
Opuscolo in 8°(12,5 x 20,5); di pagine 7. Brossura muta moderna, interni perfetti. Ottima copia con minimi segni del tempo.
Lampredi Urbano nato a Firenze nel 1761, morto a Napoli nel 1838. Mutò il suo nome, ch’era Iacopo Giuseppe, in quello di Urbano, quando entrò fra gli scolopî. In tale qualità esercitò l’uffizio sacerdotale e didattico a Roma e a Siena; poi lasciò l’abito e fu giornalista, cattedratico laico in Milano, esule in Francia, ramingo in Spagna, Inghilterra, e altrove. Nel 1825 si fermò a Napoli. Spirito battagliero, e passato perciò di polemica in polemica, s’acquistò tuttavia la stima di valenti e probi amici. Ebbe l’ingegno pronto e svariata cultura, anche nelle scienze fisiche e matematiche. Pubblicò qualche saggio di una traduzione dell’Odissea, notevole solo perché tendente a rendere la semplicità omerica senza le adorne armonie del Monti né le graziose e un po’ leziose eleganze del Pindemonte (1830); quindi si dedicò pure alla Iliade (un saggio nel 1833, con un paragone tra Omero e Dante); tradusse anche i frammenti di Arato e Appiano e Apollonio Rodio, con agilità di frase e di verso. Interessanti le pagine autobiografiche, ove rammentò le sue baruffe letterarie (1833 e 1835) per la Lettera del Monti al Bettinelli, per alcuni scritti del Foscolo, ecc.