MEDUSA Periodico settimanale di Lettere ed Arti Anno I. Numero 25. Dedicato al crollo del campanile di San Marco

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Firenze, 1902

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Mazzoni Guido, D’Annunzio Gabriele,  Pratesi Mario et al..
MEDUSA. Periodico settimanale di Lettere ed Arti. Anno I. Numero 25 Firenze 20 luglio 1902
Firenze, Tip. Elzeviriana 1902
Periodico di grande formato costituito da 8 pagine, che dedica tutto questo numero  al Campanile di San Marco di Venezia;  esordisce con una missiva del Sindaco di Firenze che esprimeva tutto il suo cordoglio per il crollo del celeberrimo campanile per passare ad una nutrita serie di contributi da parte di numerosi importanti autori Sommario dei contenuti: Firenze a Venezia; A Venezia (La Medusa); Campanile galantuomo (Guido Mazzoni); Per Venezia (Gabriele D’Annunzio); Il telescopio di Galileo del Campanile di San Marco; La rovina del Campanile di San Marco (Mario Pratesi); La Loggetta del Sansovino (I. B. Supino); Nella storia e nell’arte (Nello Tarchiani); Gl’irresponsabili (G. Meoni); I coccodrilli ((F. Ratti); Quello che non può risorgere (Gino Bandini); Erostrato (G. A. Borgese); S. Marco e la poesia dialettale veneziana (M. Taddei); Venezia e San Marco nella poesia francese (M. Maffii); Si può benissimo rifare (A. Novelli); Dove egli non è più (G. Caprin); Levia Gravia: Le voci di Venezia.  Durante la primavera del 1902, successivamente ad alcuni interventi sul paramento murario esterno, effettuati in maniera improvvisa e ad insaputa del Proto della Basilica di San Marco, si manifestarono segnali preoccupanti sotto forma di screpolature e di una fenditura sul lato settentrionale che andò via via allargandosi. La causa del progressivo cedimento della struttura fu in realtà la rimozione all’interno del campanile degli ancoraggi in ferro, allo scopo di realizzarvi un ascensore. Alcuni sopralluoghi tecnici esclusero la presenza di problemi strutturali seri. Tuttavia, il 12 luglio furono rilevate la rottura di numerosi vetrini spia (usati un tempo per controllare l’evoluzione delle crepe nei muri, oggi sostituiti dai fessurimetri) e una copiosa caduta di calcinacci. La sera del 13 luglio fu interrotto poco prima dell’inizio, tra il malumore della folla, un concerto della banda del 18º Reggimento di fanteria che avrebbe dovuto tenersi nella piazza. Infine, la mattina di lunedì 14 luglio, alle 9:47 (altre fonti indicano le 9:52 come ora del crollo), il campanile crollò.
Qualche segno d’uso, copia buona.